IL SENSO DEI MITI ANTICHI

I miti antichi rivestono ancora un carattere di grande interesse e di attualità semantica e sono alla base del discorso logico che la filosofia, sostituendosi, ad essi (non totalmente però) avvierà con i presocratici per giungere ai giorni nostri con straordinarie scoperte scientifiche incentrate soprattutto sulla teoria quantica. Una riscrittura ed una adeguata rilettura dei miti greco-latini, quindi, provoca ed allieta sempre il lettore, con molte invenzioni anche nello stile della riproposta da da parte di chi desidera raccontarli a lettori tutt’altro che disinteressati al senso di tale narrazione avvincente. E d’altronde, come è stato detto, nessuna epoca può alcun diritto di possesso di quei miti, anche se l’occasione ha voluto che gli scrittori li abbiano rivestiti della propria fantasia e sensibilità. E qui sta soprattutto l’universalità di un patrimonio di così inesauribile suggestione. Una suggestione che si arrende non di rado, tuttavia, al richiamo dell’antico, in quanto insuperabile in sé per la bellezza e profondità del messaggio e delle allegorie che nasconde. Uno dei picchi più alti della raccolta dei miti, rivisitati o meno nei secoli, resta quello dell’uccisione da parte di Ercole (l’Eracle dei Greci) del mostro marino Lamia, un mix di Giona e del capitano Achab:”Il mostro spalancò la bocca pronto a sbranare la bella Esione ed Eracle saltò dentro alla bocca di mezzo, e con lo spadone tagliò la lingua, poi s’arrampicò nella bocca di sopra…..”.

Casalino Pierluigi, 21 novembre 2016